Associazione Italiana Columbiformes
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CLAMIDIOSI (Psittacosi,ornitosi)

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Messaggio  Bonazza Rolando Dom 25 Mar - 0:11

Clamidiosi (Psittacosi,ornitosi) questa malattia che fa tante morti nei columbiformi e da molti sconosciuta. E' un'infezione acuta o cronica di uccelli selvatici e domestici a carattere respiratorio e sistemico trasmisssibile ad altri animali compreso l'uomo. E' diffusa in tutto il mondo ed è particolarmente importante negli uccelli che nidifificano in colonie,nel pollame domestico (tacchini,piccioni,ed anatre) e negli uccelli da gabbia (prevalentamente psittacidi) sia catturati che riprodotti in cattività.

EZIOLOGIA: L'agente causale rappresentato da ciascuno dei ceppi aviari di Chlamydia psittaci, un batterio parassita intracellulare obbligato. Altri ceppi,strettamente correlati con i mammiferi,causano una serie di alterazini negli animali domestici tra le quali poliartriti,alterazioni dei processi riproduttivi,polmoniti ed interiti. Tutti i ceppi di Chlamydia contengono gli stessi antigeni gruppo-specifici,ma possono differire nella loro specifità antigena per gli antigeni della parete cellulare.

EPIDEMOLOGIA: Gli essudati provenienti dall'apparato respiratorio e le feci risultano fonte di infezione;il pulviscolo dell'aria e la polvere possono contenere i microrganismi. Uccelli infetti che nidificano in colonie o che si riproducono in voliere,se sopravvivono all'infezione possono divenire portatori. Stress ambientali possono provocare delle forme ricorrenti nei portatori sani che in queste occasioni possono trasmettere l'infezione. Ceppi di Chlamydia dalla virulenza insolita tale da provocare una elevata mortalità,sono stati isolati nel gabbiano,nell'airone bianco e nel tacchino. Ceppi meno virulenti vengono usualmente isolati negli psittacidici,nel piccione,nell'anatra e nel pollo. Tutti i ceppi risultano infettabili per l'uomo.

SEGNI CLINICI E LESIONI: Si osservano frequentemente scolo nasale,diarrea,ottundamento del sensorio,debolezza,inappetenza e perdita di peso. Aerosacculite,pericardite e peritonite con essudato siero-fibrinoso ed epatosplenomegalia sono i reperti più frequenti negli animali colpiti in forma acuta. Le infezioni croniche che si osservano frequentamente negli psittacidi e nei columbiformi,possono esere caratterizzate solamente dasplenomegalia o da fegato ingrossato e pallido oppure da entrambe le lesioni associate.

DIAGNOSI: Un tentativo di diagnosi si può fare mediante la messa in evidenza degli aggregati intracitoplasmatici di clamidie mediante la colorazione di strisci ottenuti per impressione delle superfici degli organi colpiti,con i metodi Gimenez,Giemsa o Macchiavello. La conferma dovrebbe essere comunque ottenuta da un laboratorio in grado di isolare ed identificare le clamidie. A tal fine è necessario prelevare,da animali appena soppressi,cuore,sacco percardico,sacchi aerei,e milza a spedirli in condizioni di congelamento o immersi in un idoneo terreno di trasporto. Quando si sospetta la malattia in uccelli che non si possono sacrificare,i tentativi di isolamento delle clamidie dovrebbero essere eseguiti utilizzando tamponi cloacali o le feci. Utili risultano i test sierologici,particolarmente la fissazione del complemento. Igrossamento della tiroide (causata da carenza di iodio) o acari (Sternostoma sp.) possono causare difficoltà respiratori negli uccelli da gabbia. Splenomegalia e grave difficoltà respiratoria si possono osservare in corso di infezioni da vemosporidi (Plasmodium,Leucocytozoom,Haemoproteus spp.) L'aspergillosi è frequente negli uccelli. L'influenza e le micoplasmosi producono sintomi e lesioni dell'apparato respiratorio. Il colera può procare lesioni simili nel tacchino.

PROFILASSI E TRATTAMENTO: La clamidiosi è relativamente rara negli uccelli allevati a scopo zootecnico. Non è chiaro il motivo per cui gli episodi di malattia risultano sporadici. Mentre sono sempre giustificate misure preventive,quali ad esempio protezioni alle finestre dei ricoveri che impediscano l'ingresso di uccelli selvatici nei pollai,in assenza di casi di malattia in una particolare area non sono invece giustificati interventi chemio- profilattici. Non sono disponibili vaccini efficaci. In caso di diagnosi presunta si dovrebbe iniziare un trattamento con clorotetraciclina (CTC). Il pollame interessato dovrebbe essre trattato con 200-400 g di CTC per tonellata di miscela. Nel caso la malattia venga confermata,il trattamento dovrebbe essere continuato per almeno tre settimane. Questo trattamento porta generalmente ad una cessazione della mortalità e permette la commercializzazione degli animali e l'invio al macello senza che vi sia pericolo per gli operatori del macello stesso e per i consumatori. Il pollame dovrebbe essere commercializzato subito dopo un appropriato periodo di sospensione del trattamento e non dovrebbe essere tenuto in allevamento per essere sfruttato in futuro. Gli uccelli da affezione dovrebbero provenire da allevamenti riconosciuti indenni dall'infezione. Se non si è certi dell'allevamento di origine,dovrebbe essere somministrata clorotetraciclina (CTC) nell'allimento per ridurre la possibilità di infezione durante il trasporto oppure nei negozi che commercializzano questi uccelli. I piccoli psittacidi e altri uccelli che mangiano semi possono essere trattati con efficacia con semi di miglio sgusciati ed impregnati con CTC alla dode di 0,5 mg/g (0,05%).(oggi in commerco si trova la doxiciclina 5% e ne va 0,5 g per litro di acqua). gli psittacidi di maggiori dimensioni possono essere alimentati con mangime in pellet o in farina contenente CTC alla dose di 4-10 mg/g (0,4-1%). Gli uccelli che si cibano di frutta e nettare possono essere trattati aggiungendo CTC al nettare alla dose di 0,5 mg/ml (0,05%). Iltrattamento deve continuare per un periodo di 30-45 giorni,sia quando eseguito per profilassi,che per trattare una malattia confermata. Sebbene non vi sia alcuna approvazione ufficiale da parte degli organipreposti,la doxiciclina sale calcico,sotto forma di sospensione orale,può essre somministrata per os alla concentrazine di 20 mg per kg di peso due volte al giorno e risulta molto efficace nel trattamento della malattia negli uccelli da affezione. Anche se nell'arco di una settimana si cottiene una buona risposta sotto il profilo clinico,il trattamento con doxiciclina o in alternativa con CTC dovrebbe essere continuato per 30-45 giorni.

IMPORTANZA PER LA SALUTE PUBBLICA: La malattia nell'uomo generalmente consegue ad una forte esposizione ad aria o polvere che contiene un gran numero di microrganismi. Questo avviene in particolare quando molti animali infetti vengono macellati oppure quando molti uccelli sono confinati in voliere sopraffolate utilizzate per la riproduzione o quando vi sono uno stretto contatto anche con un solo uccello infetto. Alcuni individui possono essere più sensibili di altri. I focolai di malattia devono essere denunciati alle autorità pubbliche di sanità. Una semplice precauzione che il sanitario che si appresta ad eseguire un esame necroscopico deve prendereè quella di usare un disinfettante detergente per bagnare le penne degli uccelli morti,o di indossare una mascherina contro la polvere oppure utilizzare uno schermo plastico di mkateriale trasparente e guanti,oppure ancora usare un'apposita cappa con aspiratore.

TRATTO DA "Il Manuale MERCK Veterinario sesta Edizione Edizioni agricole

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