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MMALATTIA DI NEWCASTLE (PNEUMOENCEFALITE AVIARIA) O PSEUDOPESTE

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Messaggio  Bonazza Rolando Dom 9 Dic - 0:19

E' una malattia virale,acuta,a rapida diffusione,del pollame domestico e di altri volatili (piccioni,tortore,quaglie colini),nella quale le manifestazioni respiratorie (tosse,starnuti,rantoli) sono spesso accompagnate,o sono seguite,da sintomi nervosi e,nelle infezioni con alcuni ceppi,da diarrea e rigonfiamento della testa. Sebbene il virus della malattia di Newcastle possa causare nell'uomo una congiuntivite passeggera,la forma morbosa è limitata al personale di laboratorio ed agli operai addetti alle vaccinazioni,esposti quindi a forti quantità di virus e,prima dell'ampia diffusione della vaccinazione,alle squadre di operai destinati ai reparti di eviscerazione nei macelli avicoli. La malattia non è stata segnalata negli adetti agli allevamenti di polli e nei consumatori dei prodotti avicoli.

EZIOOLOGIA: La patogenicità dei ceppi del paramyxovirus emoagglutinante,agente causale,può essere molto elevata (ceppi velogeni),di media entità (ceppi mesogeni)o molto lieve (ceppi lentogeni). I ceppi che sono causa della forma respiratoria-nervosa (pneumoencefalite) anche se ad elevata patogenicità,non determinano lesioni macroscopiche caratteristiche,che invece si osservano spesso con i ceppi che causano la forma con lesioni viscerali. I vari ceppi del virus uccidono l'embrione di pollo,inoculato al 9° giorno di incubazione,in 2-6 giorni.La malattia è diffusa in tutto il mondo e colpisce diverse specie di uccelli domestici e selvatici.

EPIDEMIOLOGIA: Il virus viene diffuso durante il periodo d'incubazione,durantela fasedelle manifestazioni clinichee,perun certo periodo limitato,durante la convalescenza. Si ritrova nell'aria espirata,negli essudati emessi attraverso le vie respi8ratori,nelle feci,nelle uova deposte quando i sintomi sono in atto,in tutti gli organi e tessuti durante la fase acuta della malattia e nei soggetti morti. I polli si infetteno con facilità per via aerogena e ingerendo acqua o mangime contaminati con il virus.Il pollo è la fonte principale dell'infeziopne,ma altri uccelli domestici ed alcuni selvatici sono sensibili all'infezione e la possono difondere.Il commercio di pappagalli,di gracule religiose e di altri uccelli da voliera,come le pitte,ha costituito la principale sorgente di infezione durante la panmia del 1970-72 (U.S.A.) della malattia di Newcastle nella forma sostenuta da ceppi virali velogeni viscerotropi (VVND).

SEGNI CLINICI: Nella forma della malattia più largamente diffusa e assai frequente negli U.S.A. si osservano all'esame clinico,sintomi respiratori o sintomi nervosi,spesso associati (pneumoencefalite).I sintomi appaiono pressochè simultaneamente nel gruppo,in 2-15 giorni,di media 5,dopo l'esposizione al virus.Rantoli e tosse sono i sintomi respiratori.Ali cadenti,trascinamento delle zampe,torsione della testa e del collo,movimenti di maneggio e di retrocessione (specie dopo assunzione di acqua), e paralisi totale,sono quelli nervosi accompagnati da depressione e inappetenza.Questi sintomi possono essere concomitanti a quelli respiratori,ma generalmente insorgono successivamente.Spasmi clonici sono presenti nei volatili moribondi.I gruppi in deposizione possono presentare diminuzione o cessazione completa della produzione,e non ritornano alla normalità.Le uova deposte presentano anomalie nel colore,forma e superficie del guscio,ed albume acquoso.Nella forma iperacuta della malattia da ceppi viscerotropi che predomina nel Vecchio Mondo le manifestazioni cliniche sono:diarrea acquosa verdastra e tumefazione dei tessuti peri-orbitali e del collo.La mortalità è correlata alla virulenza del ceppo,alle condizioni ambientali ed allo stato del gruppo.Generalmente la mortalità è più elevata nei gruppi molto giovani (ma può raggiungere il 100% anche nei gruppi di adulti).

LESIONI:Le lesioni variano notevolmente,a seconda del tropismo e della virulenza del ceppo.Si possono osservare petecchie sulla superficie delle sierose,con i ceppi del Vecchio Mondo sono presenti emorragie nella mucosa del proventricolo e sulla sierosa intestinale,con aree necrotiche nella mucosa simile a crusca.Nell'apparato respiratorio vi può essere congestione ed essudato mucoso,ed i sacchi aerei possono presentarsi opachi ed ispessiti.

DIAGNOSI:La diagnosi,sospettata in base alla rapida diffusione ed ai sintomi respiratori e nervosi,trova conferma dell'isolamento del virus e dalla sua identificazione per mezzo della prova di inibizione dell'emoagglutinazione con un antisiero noto.La malattia può essere diagnosticata anche in base all'aumento nel siero degli anticorpi inibenti l'emoagglutinazione,specifici della malattia di Newcastle.La forma acuta deve essre differenziata delle forme ad elevata patogenicità di influenza aviaria,mediante prove virologiche e sierologiche.

PROFILASSI E TRATTAMENTO:Sono largamente impiegati vaccini a virus vivo.Nel Nuovo Mondo i ceppi lentogeni,specie il B1 e il LASota ,vengono somministrati nell'acqua di bevanda,perv spray o mediante polveri per inalazione.Talvolta il vaccino vienesomministrato mediante gocce deposte nel sacco congiuntivale e nelle narici.I pulcini in buono stato di salute vengono vaccinati precocememente,anche a quattro giorni divita e persino ad uno.Però il ritardare la vaccinazione sino alla seconda settimana di età fa si che gli anticorpi materni non interferiscono se non in piccola parte sulla risposta immunitaria attiva.I micoplasmi ed alcuni altri batteri,se presenti,possono trovare condizioni favorenti per la loro patogenità con le vaccinazioni di massa.Se la vaccinazione non è praticata secondo le istruzioni (ad esempio l'uso del metodo spray in locali ventilati o l'impiego di acqua per diluire il vaccino contenente disinfettanti),la protezione può essere parziale o nulla.Quando nel gruppo siano presenti altre infezioni o lo prescriva la legge,si devono usare vaccini inattivi. I vaccini in adiuvante oleoso conferiscono una protezione di maggior durata.L'impiego sia di vaccini uccisi che vaccini vivi,quest'ultimi allestiti ,o con ceppi lentogeni per vaccinazioni di massa o con ceppi mesogeni per puntura alare o per via intramuscolare,richiede schemi di vaccinazioni ripetute per proteggere i polli per tutta la loro vita.La frequenza degli interventi vaccinali è in correlazione al rischio di esposizione al contagio ed alla virulenza del virus di campo.Gli USAed alcuni altri paesi adottano norme ufficiali per il controolo della malattia,quali restrizioni nelle importazioni e metodi di eradicazione per impedire che la forma viscerotropa ad elevata virulenza della malattia vi si stabilisca.In altri paesi la prevenzione si basa sulla vaccinazione.Per indurre una buona risposta immunitaria è essenziale eseguire le vaccinazioni in modo corretto e usare vaccini ad elevato titolo.

Argomento tratto da "IL MANUALE MERCK VETERINARIO" SESTA EDIZIONE

IO CONSIGLIO DI VACCINARE TUTTA LA SPECIE COLUMBIFORMI CON IL VACCINO ANNUALE "Nobilis PARAMYXO P201" INTERVET 0,25 ml./capo

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