Tortora fosca (Streptopelia lugens)
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Tortora fosca (Streptopelia lugens)
Inseriamo questa nota sulla Tortora Fosca (Streptopelia lugens), del socio Fabrizio.
In questi ultimi anni sono riuscito a radunare diverse coppie di questa bella tortora, che fu importata per la prima volta in Belgio nel 2004; prima di allora questa specie era praticamente sconosciuta negli allevamenti europei.
L’ area di diffusione di questa tortora si estende dal lago Malawi allo Yemen – Arabia attraverso la Tanzania, Uganda, Kenya occidentale e orientale, Sudan ed Etiopia.
In questa area di diffusione si incontra anche la Streptopelia hypopyrrha (Tortora di Adamawa) specie che in passato si riteneva fosse una sottospecie della stessa Streptopelia lugens.
Negli ultimi anni invece gli studi hanno dimostrato che si tratta di due specie ben distinte.
La lugens frequenta sia regioni aride che montuose fino ai 2500 m. ; predilige aree coperte di foreste, macchie di bambou e cespugli
Si conoscono almeno 2 sottopecie:
S. lugens lugens, propria delle alte terre dell'Etiopia, Soma¬lia ed Yemen.
S. lugens funerea distribuita nelle zone montagnose del sud Etiopia, dell'Uganda, del Congo orientale, del Kenia, Tanganika e Nyassaland.
Il capo é grigio più intenso sul pileo, parti superiori bruno- fuli¬gginoso -ardesia cupo, ai lati del collo si trovano due macchie nere simili a quelle della Streptopielia turtur. Le copritrici alari e più interne secondarie sono nere ampia¬mente orlate di fulvo-rugginoso.
Parti inferiori con mento fulvo¬biancastro e avancollo grigio-tortora, petto grigio-fulvo-rosato, degradante in grigio-ardesia sull'addome, remiganti e timoniere mediane bruno-nerastre, la serie delle laterali terminanti di bianco. Iridi rosso cupo, spazio nudo perioculare rosso vino, becco nerastro, zampe rosso scuro o rosso-magenta.
Lunghezza totale 300-310, ala 160-183 mm.
Il richiamo emesso dal maschio consiste in specie di grugnito mentre gonfia le penne del collo e inchinandosi su e giù si avvicina alla femmina per corteggiarla.
Nel complesso assomiglia molto alla Tortora europea (Streptopelia turtur), ma con piumaggio che vira sulle tonalità del grigio scuro.
Depone normalmente 2 uova per volta che misurano 32 per 23 mm. circa, che vengono covate assiduamente per 15/16 giorni.
I giovani rimangono nel nido circa 17/18 giorni e presentano una colorazione grigio opaco e a 33 giorni circa si possono considerare svezzati.
I giovani vanno anellati fra il 6° e il 9° giorno di vita preferibilmente quando i genitori lasciano temporaneamente il nido.
Come quasi tutte le specie di tortore al momento di una nuova deposizione delle uova da parte degli adulti è bene togliere i piccoli sia per la loro incolumità sia per non disturbare i genitori durante la cova.
I giovani nati in primavera-estate raggiungono la maturità sessuale la primavera dell’anno successivo.
E’ una specie di tortora che, a causa della sua recente importazione e conseguente domesticazione, per essere riprodotta in maniera ottimale senza creare particolari problemi, richiede l’allevamento in voliera che dovrebbe avere dimensioni minime almeno di 1,0 m x 1,0 m. e una altezza di 2,0 m. ( quindi 2,0 metri cubi). All’interno andranno posizionati 2 nidi per invogliare la cova, meglio se negli angoli e possibilmente un po’ mimetizzati con della vegetazione, qualche ramo fronzuto meglio se autentico, (da preferire una pianta sempreverde all’interno della voliera, tra le cui fronde posizionare i due nidi).
La presenza della vegetazione all’interno delle voliere aiuto tantissimo le tortore ad ambientarsi, inoltre conferisce alla struttura aviaria un aspetto ancor più piacevole per l’osservatore.
Sempre all’interno della voliera andranno sistemati alcuni posatoi,di diverso diametro, un contenitore per il cibo e un contenitore per l’acqua che deve essere sempre a disposizione delle tortore. Se possibile inserire almeno periodicamente una vasca in cui gli uccelli possano effettuare il bagno.
Si nutrono con una miscela di semi per tortore di taglia media, miscela di quelle che si trovano facilmente in commercio e che sono composte da cereali vari (frumento,sorgo, mais spezzato, riso integrale ecc..). Ogni tanto è bene associare la presenza dell’allevatore con la distribuzione di qualche leccornia, tipo una manciata di misto per uccellini esotici gettata sul fondo dell’aviario; in questo modo, valido per tutte le specie di tortore e colombi, si cerca di tranquillizzare gli uccelli alla presenza umana, associandola alla disponibilità di cibo particolarmente appetito.
E’ una tortora ancora non molto comune nelle voliere degli allevatori, ma vista l’indole abbastanza tranquilla e la facile riproduzione in cattività, ci auguriamo che presto divenga una delle specie più amate dagli allevatori di tortore tropicali.
In questi ultimi anni sono riuscito a radunare diverse coppie di questa bella tortora, che fu importata per la prima volta in Belgio nel 2004; prima di allora questa specie era praticamente sconosciuta negli allevamenti europei.
L’ area di diffusione di questa tortora si estende dal lago Malawi allo Yemen – Arabia attraverso la Tanzania, Uganda, Kenya occidentale e orientale, Sudan ed Etiopia.
In questa area di diffusione si incontra anche la Streptopelia hypopyrrha (Tortora di Adamawa) specie che in passato si riteneva fosse una sottospecie della stessa Streptopelia lugens.
Negli ultimi anni invece gli studi hanno dimostrato che si tratta di due specie ben distinte.
La lugens frequenta sia regioni aride che montuose fino ai 2500 m. ; predilige aree coperte di foreste, macchie di bambou e cespugli
Si conoscono almeno 2 sottopecie:
S. lugens lugens, propria delle alte terre dell'Etiopia, Soma¬lia ed Yemen.
S. lugens funerea distribuita nelle zone montagnose del sud Etiopia, dell'Uganda, del Congo orientale, del Kenia, Tanganika e Nyassaland.
Il capo é grigio più intenso sul pileo, parti superiori bruno- fuli¬gginoso -ardesia cupo, ai lati del collo si trovano due macchie nere simili a quelle della Streptopielia turtur. Le copritrici alari e più interne secondarie sono nere ampia¬mente orlate di fulvo-rugginoso.
Parti inferiori con mento fulvo¬biancastro e avancollo grigio-tortora, petto grigio-fulvo-rosato, degradante in grigio-ardesia sull'addome, remiganti e timoniere mediane bruno-nerastre, la serie delle laterali terminanti di bianco. Iridi rosso cupo, spazio nudo perioculare rosso vino, becco nerastro, zampe rosso scuro o rosso-magenta.
Lunghezza totale 300-310, ala 160-183 mm.
Il richiamo emesso dal maschio consiste in specie di grugnito mentre gonfia le penne del collo e inchinandosi su e giù si avvicina alla femmina per corteggiarla.
Nel complesso assomiglia molto alla Tortora europea (Streptopelia turtur), ma con piumaggio che vira sulle tonalità del grigio scuro.
Depone normalmente 2 uova per volta che misurano 32 per 23 mm. circa, che vengono covate assiduamente per 15/16 giorni.
I giovani rimangono nel nido circa 17/18 giorni e presentano una colorazione grigio opaco e a 33 giorni circa si possono considerare svezzati.
I giovani vanno anellati fra il 6° e il 9° giorno di vita preferibilmente quando i genitori lasciano temporaneamente il nido.
Come quasi tutte le specie di tortore al momento di una nuova deposizione delle uova da parte degli adulti è bene togliere i piccoli sia per la loro incolumità sia per non disturbare i genitori durante la cova.
I giovani nati in primavera-estate raggiungono la maturità sessuale la primavera dell’anno successivo.
E’ una specie di tortora che, a causa della sua recente importazione e conseguente domesticazione, per essere riprodotta in maniera ottimale senza creare particolari problemi, richiede l’allevamento in voliera che dovrebbe avere dimensioni minime almeno di 1,0 m x 1,0 m. e una altezza di 2,0 m. ( quindi 2,0 metri cubi). All’interno andranno posizionati 2 nidi per invogliare la cova, meglio se negli angoli e possibilmente un po’ mimetizzati con della vegetazione, qualche ramo fronzuto meglio se autentico, (da preferire una pianta sempreverde all’interno della voliera, tra le cui fronde posizionare i due nidi).
La presenza della vegetazione all’interno delle voliere aiuto tantissimo le tortore ad ambientarsi, inoltre conferisce alla struttura aviaria un aspetto ancor più piacevole per l’osservatore.
Sempre all’interno della voliera andranno sistemati alcuni posatoi,di diverso diametro, un contenitore per il cibo e un contenitore per l’acqua che deve essere sempre a disposizione delle tortore. Se possibile inserire almeno periodicamente una vasca in cui gli uccelli possano effettuare il bagno.
Si nutrono con una miscela di semi per tortore di taglia media, miscela di quelle che si trovano facilmente in commercio e che sono composte da cereali vari (frumento,sorgo, mais spezzato, riso integrale ecc..). Ogni tanto è bene associare la presenza dell’allevatore con la distribuzione di qualche leccornia, tipo una manciata di misto per uccellini esotici gettata sul fondo dell’aviario; in questo modo, valido per tutte le specie di tortore e colombi, si cerca di tranquillizzare gli uccelli alla presenza umana, associandola alla disponibilità di cibo particolarmente appetito.
E’ una tortora ancora non molto comune nelle voliere degli allevatori, ma vista l’indole abbastanza tranquilla e la facile riproduzione in cattività, ci auguriamo che presto divenga una delle specie più amate dagli allevatori di tortore tropicali.
Re: Tortora fosca (Streptopelia lugens)
In questi ultimi anni sono riuscito a radunare diverse coppie di questa bella tortora, che fu importata per la prima volta in Belgio nel 2004; prima di allora questa specie era praticamente sconosciuta negli allevamenti europei.
L’ area di diffusione di questa tortora si estende dal lago Malawi allo Yemen – Arabia attraverso la Tanzania, Uganda, Kenya occidentale e orientale, Sudan ed Etiopia.
In questa area di diffusione si incontra anche la Streptopelia hypopyrrha (Tortora di Adamawa) specie che in passato si riteneva fosse una sottospecie della stessa Streptopelia lugens.
Negli ultimi anni invece gli studi hanno dimostrato che si tratta di due specie ben distinte.
La lugens frequenta sia regioni aride che montuose fino ai 2500 m. ; predilige aree coperte di foreste, macchie di bambou e cespugli
Si conoscono almeno 2 sottopecie:
S. lugens lugens, propria delle alte terre dell'Etiopia, Soma¬lia ed Yemen.
S. lugens funerea distribuita nelle zone montagnose del sud Etiopia, dell'Uganda, del Congo orientale, del Kenia, Tanganika e Nyassaland.
Il capo é grigio più intenso sul pileo, parti superiori bruno- fuli¬gginoso -ardesia cupo, ai lati del collo si trovano due macchie nere simili a quelle della Streptopielia turtur. Le copritrici alari e più interne secondarie sono nere ampia¬mente orlate di fulvo-rugginoso.
Parti inferiori con mento fulvo¬biancastro e avancollo grigio-tortora, petto grigio-fulvo-rosato, degradante in grigio-ardesia sull'addome, remiganti e timoniere mediane bruno-nerastre, la serie delle laterali terminanti di bianco. Iridi rosso cupo, spazio nudo perioculare rosso vino, becco nerastro, zampe rosso scuro o rosso-magenta.
Lunghezza totale 300-310, ala 160-183 mm.
Il richiamo emesso dal maschio consiste in specie di grugnito mentre gonfia le penne del collo e inchinandosi su e giù si avvicina alla femmina per corteggiarla.
Nel complesso assomiglia molto alla Tortora europea (Streptopelia turtur), ma con piumaggio che vira sulle tonalità del grigio scuro.
Depone normalmente 2 uova per volta che misurano 32 per 23 mm. circa, che vengono covate assiduamente per 15/16 giorni.
I giovani rimangono nel nido circa 17/18 giorni e presentano una colorazione grigio opaco e a 33 giorni circa si possono considerare svezzati.
I giovani vanno anellati fra il 6° e il 9° giorno di vita preferibilmente quando i genitori lasciano temporaneamente il nido.
Come quasi tutte le specie di tortore al momento di una nuova deposizione delle uova da parte degli adulti è bene togliere i piccoli sia per la loro incolumità sia per non disturbare i genitori durante la cova.
I giovani nati in primavera-estate raggiungono la maturità sessuale la primavera dell’anno successivo.
E’ una specie di tortora che, a causa della sua recente importazione e conseguente domesticazione, per essere riprodotta in maniera ottimale senza creare particolari problemi, richiede l’allevamento in voliera che dovrebbe avere dimensioni minime almeno di 1,0 m x 1,0 m. e una altezza di 2,0 m. ( quindi 2,0 metri cubi). All’interno andranno posizionati 2 nidi per invogliare la cova, meglio se negli angoli e possibilmente un po’ mimetizzati con della vegetazione, qualche ramo fronzuto meglio se autentico, (da preferire una pianta sempreverde all’interno della voliera, tra le cui fronde posizionare i due nidi).
La presenza della vegetazione all’interno delle voliere aiuto tantissimo le tortore ad ambientarsi, inoltre conferisce alla struttura aviaria un aspetto ancor più piacevole per l’osservatore.
Sempre all’interno della voliera andranno sistemati alcuni posatoi,di diverso diametro, un contenitore per il cibo e un contenitore per l’acqua che deve essere sempre a disposizione delle tortore. Se possibile inserire almeno periodicamente una vasca in cui gli uccelli possano effettuare il bagno.
Si nutrono con una miscela di semi per tortore di taglia media, miscela di quelle che si trovano facilmente in commercio e che sono composte da cereali vari (frumento,sorgo, mais spezzato, riso integrale ecc..). Ogni tanto è bene associare la presenza dell’allevatore con la distribuzione di qualche leccornia, tipo una manciata di misto per uccellini esotici gettata sul fondo dell’aviario; in questo modo, valido per tutte le specie di tortore e colombi, si cerca di tranquillizzare gli uccelli alla presenza umana, associandola alla disponibilità di cibo particolarmente appetito.
E’ una tortora ancora non molto comune nelle voliere degli allevatori, ma vista l’indole abbastanza tranquilla e la facile riproduzione in cattività, ci auguriamo che presto divenga una delle specie più amate dagli allevatori di tortore tropicali.
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